venerdì 3 maggio 2013

Con un fiore in testa a festeggiare

"May Day is Lei Day in Hawaii"

Ho scoperto che il primo maggio qui alle Hawaii è "Lei Day", un evento annuale con cui si celebra uno dei simboli hawaiiani: il tradizionale Lei, la ghirlanda di fiori.
Fiori dappertutto, quindi. O almeno così mi aspettavo, immaginando coloratissime bancarelle ovunque... E invece ho scoperto che a Waikiki la festa era concentrata nel Queen Kapiolani Regional Park (un parco immenso, comunque), con un bel mercatino di artigianato locale (c'era davvero di tutto e per tutte le tasche, da gioielli elaboratissimi, costosissime ghirlande di fiori e vari oggetti in legno intagliato a mano, a pacchianissime mollette con fiori di plastica, magliette... e tanto, tantissimo cibo) e uno spettacolo dedicato alla Lei Queen 2013, con musica, fiori, esibizioni e hula dancers.





Girovagando in internet, ho letto che l'idea di istituire il Lei Day è stata partorita da un certo Don Blanding, poeta che all'epoca (correva l'anno 1927) scriveva per l'Honolulu Star Bulletin e che in un articolo deve aver buttato lì una frase del tipo "Ma perchè non ne facciamo una festa nazionale?". Al suo collega Grace Tower Warren è poi venuta in mente la frase "May Day is Lei Day", usata ancora oggi in tutti i siti e in tutti gli articoli dedicati a questa giornata [e io non potevo sicuramente essere da meno!]

D'obbligo quindi approfittare di questa giornata per agghindarsi con fiori e ghirlande (io mi sono accontentata di un fiore tra i capelli), assistere a qualche esibizione e pranzare nel parco all'ombra di un albero con un panino pieno di Kalua Pork (o con qualche altra specialità locale, un'area del parco era piena di stand di cibo profumatissimo - e non). Ho anche visto gente pranzare con un enorme Shave Ice (una granita, in pratica). Ma enorme, davvero! Quella tipica hawaiiana è color arcobaleno

 ..e a quanto pare piace anche a Obama

Tornando a fare le persone serie (solo per un attimo), mi sono un po' informata e ho scoperto che  regalare un lei ha un significato speciale: vale sia come saluto [tutti si aspettano di essere accolti all'aeroporto con una collana di fiori come segno di benvenuto], ma anche come segno dell'amore e del tempo dedicato alla creazione della ghirlanda (alcune sono davvero complicate) e quindi alla persona che la riceve. Regalare un (o una?) lei può significare amore, amicizia, affetto, auguri (di vario tipo: vengono infatti usate ad esempio per lauree, matrimoni, funerali e nascite), ma in ogni caso queste ghirlande di fiori sono messaggi di pace.
Peace & Love!
Tra l'altro, leggevo da qualche parte che per tradizione chi ne riceve una non dovrebbe togliersela finché chi gliel'ha regalata è nei paraggi (siete avvisati!).

Approfitto di questo post *semiserioculturale* per parlarvi anche del significato dell'Aloha.
Molto più di un semplice ciao, significa infatti affetto, amore, pace, compassione e misericordia.
Mi fido di quello che ho trovato online (mi sono letta un sacco di siti, spero di non dire qualche ca**ata adesso) per dirvi che il significato profondo di Aloha nel linguaggio hawaiiano è "la gioia di condividere (alo) l'energia vitale (ha)": vivere gioiosamente insieme, quindi, condividere la gioia di vivere, e ancora "Amare è essere felici insieme".

Toda joia, toda beleza!

Lo spirito Aloha (da queste parti si può trovare la scritta Live Aloha più o meno ovunque) si riferisce quindi sia all'ospitalità per cui sono famosi gli hawaiiani (le persone qui sono davvero gentilissime, disponibili e sorridenti), sia ad un modo di vivere e trattare gli altri (e prima ancora se stessi) con amore e rispetto.

Cito Pilahi Paki, leader spirituale hawaiiana e attivista per i diritti, che disse: "lo Spirito di Aloha è il coordinamento della mente e del cuore ed è dentro l'individuo - è qualcosa che ti guida fino a se stesso, è necessario pensare e dirigersi verso il bene per gli altri. Mi permetto di offrire una traduzione della parola Aloha: A ste per Akahai, gentilezza, esprime tenerezza; L sta per Lokahi, unità, esprime armonia; O sta per Olu'olu, che significa gradevole, esprime piacevolezza; H è l'acronimo di Ha'aha'a, ed esprime modestia, umiltà; A sta per Ahonui, ed esprime pazienza, perseveranza"

[di più sull'Aloha qui]

Tante belle parole insomma, per esprimere quello che si percepisce davvero quando si gira per le strade hawaiiane: tranquillità, persone gentili e (almeno all'apparenza) felici, ospitalità, kindness: in qualsiasi negozio in cui mi sia capitato di entrare in queste settimane [e credetemi, se vedeste quanta roba ho comprato capireste che i negozi in questione sono TANTI] l'accoglienza è sempre stata calorosa, ma mai invadente. A differenza dell'Italia, dove commesse e commessi il più delle volte ti guardano in cagnesco chiedendoti se hai bisogno di qualcosa, qui si viene accolti con un sorriso e un "How are you today?", seguito da un interesse (che sembra) sincero. Tante volte mi sono trovata a raccontare a perfetti estranei da dove vengo e come mai sono approdata su quest'isola, cos'ho visto e cosa potrei ancora vedere.

Non solo oceano, fiori e surf! Ricorderò le Hawaii per i sorrisi delle persone, per quelli che si sono offerti di aiutarmi e per tutti gli aloha ricevuti in queste settimane. E poi, come posso non amare un posto in cui l'arcobaleno è parte integrante delle targhe delle auto?!

Aloha! :)

Nessun commento:

Posta un commento