mercoledì 23 gennaio 2013

2 is megl che...4

Nelle settimane passate a spulciare i profili delle famiglie-alla-pari mi sono imbattuta anche in alcune descrizioni della famiglia ideale: magari a soli 20 minuti da Parigi o da Londra, casa grande con giardino, foto di persone solari e sorridenti, svariati giorni liberi, tante attività da fare all'aria aperta...
Insomma, tutto bellissimo, fino al conteggio dei figli: se erano più di 2, il puntatore del mouse correva dritto sparato sulla X per chiudere la pagina.
Va bene tutto, i bambini mi piacciono, ho scelto io di fare l'au pair... ma il mio istinto di conservazione mi ha impedito (e meno male!) di infilarmi in una famiglia troppo numerosa.

E oggi ho avuto la conferma di aver preso la decisione giusta!
Ho passato la giornata con i miei due bimbi (ci tengo a sottolineare che *miei* si riferisce ai bimbi alla-pari, non si sa mai) e 3 amici di H.
TRE maschietti tra i 4 e i 6 anni. Che adorano fare la lotta (le mie costole ringraziano ancora per l'attacco incrociato subito stamattina) e giocare con le macchinine (e io sono davvero impedita nel montare le super piste con giro della morte che hanno qui); bambini che sono pieni di energie, talmente tanto pieni di energie che la piccola L. a un certo punto ha decido (giustamente) di defilarsi e correre a nascondersi in qualche altra stanza della casa.

In mio soccorso è arrivata la visione di un film nel pomeriggio: più di un'ora e mezza di pace e quiete, tutti assorti a guardare Kung Fu Panda. In francese. Capiamoci, adoro questa lingua, ma la voce del panda per me è e sarà sempre quella di Fabio Volo, c'è poco da fare. Qualsiasi altra voce lo fa sembrare strano, l'accento francese poi mi sembra che lo renda meno combattivo.
Dettagli, comunque. La cosa incredibile è la facilità con cui questi bambini riescono a passare da una lingua all'altra: un minuto prima H. parla con me in italiano, poi risponde alla mamma in inglese e mentre gioca con il suo amico chiacchierano amabilmente in francese. E ci tengo a sottolineare che H. ha 4 anni: bambini fortunati, non c'è che dire! Io se devo formulare una frase un minimo complessa in inglese devo pensarci e concentrarmi e mentre la dico so che sto sbagliando come minimo due tempi verbali e qualche parola; io sono quella che all'esame di maturità aveva il cervello talmente in pappa che ad una domanda in inglese ha risposto prima Ja e poi Oui.
Quindi tanta stima!

Però oggi ho anche scoperto quanto può essere divertente giocare a pallone in giardino con 4 maschietti esaltati (in certi momenti infatti sembrava quasi che mi stessi divertendo di più io!). E ho anche scoperto che la mini-cucina finta non piace solo alla piccola L.: uno di loro mi ha preparato una serie di piatti ricercati, con tanto di "servizio al tavolo" e menu spiegato in francese.


Gioie e dolori, quindi. Comunque sia, quando la mamma ha commentato "I'm so glad to have a boy AND a girl", non ho potuto fare a meno di essere d'accordo con lei: I'm really glad, too!


Concludo lasciandovi con questo intramontabile video, da cui ho scopiazzato il titolo per questo post: 2 gust is megl che one!


2 commenti:

  1. invidia per i bambini multilingue. io spero di convincere tommaso a parlare ai nostri figli anche in inglese così da non fare la mia brutta fine :P
    Tania

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  2. se iniziate quando sono piccoli ci vuole davvero poco affinché lo imparino bene! Dovevate sentire stare il bimbo, che parla principalmente inglese..era arrabbiatissimo e si lamentava in francese :D Troppo forte!

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